La Scatola Del Pane
di Lauro Crociani (2000, 8')

italiano / deutsch (weiter unten)

La Scatola del Pane
Il cortrometraggio, girato apparentemente in presa diretta, mette in evidenza l'indifferenza di una società rivista nei suoi molteplici aspetti (sia negativi che positivi) e omologata nel mito del dio denaro e dell'effimero, nei confronti dell'emarginazione, e la difficoltà di qualsiasi rapporto umano di chi vive "al di fuori". La scatola del pane è il contenitore da riempire con la fantasia, troppo mortificata dal materialismo e dalle leggi del branco. Così questa scatola nera diventa un'amara metafora di chi non riesce più a vedere con gli occhi della mente o col dono della visione, nemmeno coloro che "nello sballo" credono di viaggiare nell'immaginario. Nessuno si salva, nemmeno colui che dovrebbe comprendere lo scemo del villaggio, il parroco che nelle sue astrazioni spirituali rimane cieco. Lo scemo del villaggio rimane così incompreso ed emarginato, fino a che non incontra un bambino...

La colonna sonora di questo cortrometraggio, che dura circa 8 minuti, è tratta delle canzoni "Il sultano di Babilona e la prostituta" e "La regola" dall'album "L'Infinitamente Piccolo" di Angelo Branduardi. Vista la tematica trattata, ci poteva entrare anche "Il bambino dei topi", sempre di Branduardi, cui storia di emarginazione è compatibile con quella del cortometraggio. E' un lavoro che non concede troppo allo spettatore: E', forse volutamente, scarno, quasi minimalista, senza effetti speciali o accattivanti, sono 8 minuti da prendere così, nella sua scarna e amara semplicità e se non avremo perso, crescendo, il dono del "vedere", allora scorgeremo anche noi una luce nella scatola del pane.
(Michelangelo)

Die Brotschachtel
Der Kurzfilm, als Live-Aufnahme gedreht, hebt die Gleichgültigkeit einer Gesellschaft hervor, in ihren vielfältigen Aspekten (seien sie negativ oder positiv). Durch die Macht des Geldes und die Schnelllebigkeit lässt sie die Ausgrenzung jener zu, die Schwierigkeit in menschlichen Beziehungen haben und so „am Rande“ leben. Die Brotschachtel ist der Behälter, der mit Fantasie gefüllt werden soll - Fantasie, die von Materialismus und Gruppezwang zu sehr vernachlässigt wird. So wird diese schwarze Schachtel zu einer bitteren Metapher von dem, der nicht mehr mit den Augen des Herzens oder der Gabe der Vision sehen kann – oder von jenen, welche „im Ausflippen“ glauben, in der Vorstellungswelt zu reisen. Niemand versteht diesen einfachen jungen Mann, nicht einmal jener, der ihn eigentlich verstehen müsste, der Pfarrer, bleibt in seinen geistlichen Abstrahierungen blind. So bleibt der Junge unverstanden und ausgegrenzt, bis er ein Kind antrifft...

Der Soundtrack dieses rund 8-minütigen Kurzfilms besteht aus Teilen der Lieder „Il sultano di Babilonia e la prostituta“ und „La regola“ aus dem Album „L’Infinitamente Piccolo“ von Angelo Branduardi. In Anbetracht des behandelten Themas könnte auch „Il bambino dei topi“, ebenfalls von Branduardi, zu diesem Kurzfilm passen, dessen Geschichte der Ausgrenzung vergleichbar ist mit jener des Kurzfilms. Es ist eine Arbeit, die dem Zuschauer nicht zu viel gibt: Sie ist, vielleicht gewollt, schmucklos, praktisch minimalistisch, ohne spezielle Effekte: Es sind 8 Minuten in ihrer hageren und bitteren Einfachheit zu betrachten und wenn wir die Gabe des „Sehens“ nicht verloren haben, als wir erwachsen wurden, so werden vielleicht auch wir ein Licht in der Brotschachtel erkennen.
(Übersetzung: Monika Wegener)


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