Ancora una volta il menestrello è approdato nella nostra città per deliziarci acusticamente e visivamente con uno
spettacolo a tutto tondo, non un concerto nel senso classico del termine bensì una vera e propria opera musicale a
tema religioso, un musical ispirato alla vita e alle opere di San Francesco d'Assisi.
Nonostante il tema religioso, trasposto nella sua esatta documentazione storica, lo spettacolo è stato connotato da
un registro "leggero" nell'accezione positiva del termine.
Il messaggio dell'opera è appunto questo: la vera felicità consiste nel conoscere se stessi, nella consapevolezza di
ciò che veramente si vuole ottenere, nella pazienza, nell'attesa e nell'accettazione non passiva del proprio destino.
La scenografia era articolata in due settori adiacenti, al contempo contrapposti e in sincrono.
Dall'altra parte il corpo di ballo, composto da ballerini e ballerine tutti giovani e bravissimi, che hanno dato vita
ad una variopinta e allegra sarabanda di colori, suoni, immagini, parole e acrobazie in perfetta sincronia con la
musica del Maestro.
Il quale ha acceso il calore del pubblico eseguendo “Confessioni Di Un Malandrino” - uno dei suoi brani più "antichi" -
con la levità e la grazia che lo contraddistinguono, per ringraziarlo della standing ovation carica di emozione sorta
spontaneamente quando l'ultima nota della sua musica echeggiava ancora nella cornice suggestiva del porto antico.
©® Annalisa Ghigo
Branduardi infatti ha focalizzato l'aspetto umano del Santo di Assisi più che la sua santità, pure elevata a elegia
conclusiva, narrando la sua storia intrisa di dubbi e lacerazioni, sofferenze e privazioni, incomprensioni e pericoli,
ma anche la gioia e l’entusiasmo nel mettere in atto una vita all'insegna della spiritualità e della povertà, nel
perseguire una costante ricerca della verità e della felicità attraverso la vera conoscenza di se stessi.
Da un lato del palco, lui, Angelo Branduardi, insuperato menestrello del nostro tempo che canta di epoche passate, che
con grande versatilità riesce a suonare con perfetto virtuosismo tecnico ma anche con grande emozione svariati strumenti
(chitarra, armonica a bocca, piffero, flauto di Pan e naturalmente, last but not least, il violino) accompagnato da due
ottimi musicisti al basso e tastiere.
Agosto 2004
Riproduzione Riservata
|